Nel centenario della nascita (Bologna, 1922), la Fedic – Federazione Italiana dei Cineclub dedica una mostra iconografica a Pier Paolo Pasolini, intellettuale scomodo, poeta, regista, tra i più importanti esponenti del Novecento italiano. Attraverso manifesti, locandine, fotobuste e altro materiale, provenienti dalla collezione privata del giornalista Giuseppe Mallozzi (presidente del Cineclub “Il Sogno di Ulisse” di Minturno), sarà tracciato un percorso espositivo – presso le Terme Tamerici di Montecatini – che attraverserà l’intera carriera cinematografica del poeta di Casarsa, da Accattone fino alla sua ultima, dolorosa opera, Salò o le 120 giornate di Sodoma.
L’iniziativa, all’interno della 72^ edizione di Italia Film Fedic, che si svolgerà dal 22 al 26 Giugno presso il Cinema Imperiale, vuole avvicinare il pubblico verso questa grande personalità del nostro cinema, approfondendone la particolare figura culturale all’interno della società italiana. Molta critica giudicherà erroneamente il passaggio di Pasolini dietro la macchina da presa come un proseguimento della sua attività letteraria in quanto sia Accattone che Mamma Roma, e in parte anche La Ricotta, descrivono quel sottoproletariato tanto caro al poeta. Ma non è propriamente così. Pasolini si avvicina al cinema dapprima come spettatore fin da giovanissimo, avendone sempre una certa passione, in seguito quando approda nella Capitale farà esperienza di comparsa a Cinecittà e come recensore per riviste, per poi passare a scrivere soggetti e sceneggiature. È un lavoro febbrile, che lo porta a collaborare, tra gli altri, con Mario Soldati, Mauro Bolognini, Franco Rossi, e addirittura Federico Fellini, per cui si occupa della revisione del parlato romanesco di Le notti di Cabiria e successivamente scrive una scena, poi non utilizzata, per La Dolce Vita.
La mostra, corredata da ampi apparati informativi sulle opere e sulla biografia di Pasolini, intende portare il pubblico ad affrontare un viaggio nella cinematografia di questo straordinario autore, con un focus specifico sulla Trilogia della vita, che comprende Il Decameron, I Racconti di Canterbury e Il Fiore delle mille e una notte, un trittico di pellicole girate tra il 1970 e il 1974 ispirate a tre grandi classici della letteratura mondiale, che l’autore definì «una polemica profondamente ideologica contro il mondo moderno così com’è, cioè il mondo del neocapitalismo, della modernità intollerante».
Impreziosisce tale percorso un corpus di cinque fotografie inedite provenienti dall’archivio dello Studio Fotografico Rosellini, che documentano la presenza di Pier Paolo Pasolini a Montecatini Terme nel dicembre 1973. Il poeta fu ospite nell’ambito del progetto dal titolo “Processo allo scrittore” ideato dall’Amministrazione Comunale dell’epoca, a cui aderirono altri importanti esponenti del mondo letterario di allora come Carlo Cassola e Alberto Moravia. Si trattava di un’iniziativa incentrata sul dibattito aperto tra scrittore e pubblico, al centro del quale si poneva l’opera artistica nel suo complesso e nel corso del quale l’autore era accompagnato dalla presenza di critici letterari che si esprimevano pro o contro la sua poetica e produzione.